Tentacle Rape, il grande feticcio del Giappone

Il Giappone è uno dei paesi con l'erotismo più visibile e palese che io conosca, viene concepito sicuramente in maniera completamente diversa dall'Occidente.
In Giappone la diffusione della pornografia e del sadismo raggiungono livelli incredibili, affiancati sempre da un pudore e ad una censura spinti ai massimi livelli. Il solito grande contrasto Nipponico.
Parliamo di un Paese che nella classifica sulla frequenza dei rapporti sessuali si trova nelle ultime posizioni, dove l’atto di baciarsi per strada risulta inopportuno, perché anche il bacio è visto come un gesto intimo che riguarda solo la coppia. 
Tuttavia da un punto di vista religioso la dottrina scintoista vede la castità come una follia e il corpo come qualcosa di sacro. Non c’è distinzione tra corpo e anima, e non si parla di comandamenti analoghi al nostro “non commettere atti impuri”.
Il Giappone è famoso per una vera e propria “industria del sesso”: diffusissimi i “saloni dell’amore”, i love hotel, i karaoke erotici, i masochisti in affitto, e tutta una serie di altri divertimenti.
È però anche il paese con meno pedofilia, nonostante la grande quantità di giornali e riviste in cui a fare da protagoniste sono delle ragazzine (disegnate), o donne molto giovani nel caso di foto e video.
Questo tipo di sessualità è presente anche nella letteratura, nel cinema e nella televisione, basti pensare agli hentai manga, agli hentai anime o ai videogiochi contenenti riferimenti sessuali. Infatti negli hentai manga vengono illustrate delle fantasie sessuali estreme, che dimostrano desideri subconsci.
(Hentai letteralmente significa pervertito, permette l’uso completo dell’immaginazione e le rappresentazioni possono includere cose inaccettabili nella società o contrarie alle norme sociali.)
Anche nel cinema giapponese contemporaneo l’erotismo è rappresentato in maniera piuttosto singolare: le scene di sesso sono spesso caratterizzate da violenza e perversione. 

Per parlare di Tentacle non potevo che prima fare una introduzione che spiegasse cosa porta il Giappone ad avere una sessualità così "strana".

La Tentacle Rape è una pratica sessuale presente nella letteratura hentai e nei film pornografici e horror giapponesi. 
Tipicamente è la donna a subire abusi sessuali da enormi creature mostruose dotate di lunghi tentacoli. Si chiama Tentacle Rape o Shokushu Goukan (letteralmente stupro tentacolare) ed è un feticcio molto diffuso in Giappone.

Uno dei primi esempi più celebri è senza dubbio l’opera pittorica dell'artista Hokusai, intitolata Il Sogno della Moglie del Pescatore dove una donna viene stuprata da una coppia di piovre. 
Si tratta di un esempio di shunga (di cui ho precedentemente scritto un articolo).
I mostri con i tentacoli apparvero quindi in Giappone molto prima della pornografia animata.

Nel 1989 il manga di Toshio Maeda “Demon Beast Invasion” ideò quello che potrebbe essere definito il paradigma moderno giapponese del porno tentacolare, nel quale gli elementi di violenza sessuale sono enfatizzati: Maeda ha dichiarato di aver inventato una pratica per aggirare le severe norme di censura giapponese (ancora presenti nel piccolo schermo) che vietano la rappresentazione del pene, ma, evidentemente, non proibiscono la raffigurazione della penetrazione sessuale da tentacoli o oggetti fallici.

In alcuni casi le vittime delle molestie sono anche giovani uomini: si tratta del Tentacle Rape Yaoi, un genere di nicchia rivolto soprattutto ad un pubblico femminile. Ciò che lo contraddistingue rispetto al normale tentacle rape è il fatto che vi è un maggiore impeto nella violenza sessuale poiché nel genere Yaoi è presente sempre un rapporto passivo di un uomo verso un altro uomo, che in questo caso è sostituito dal mostro tentacolare.

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e: Shunga, le stampe erotiche giapponesi


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